Masturbazione pensando alla nuova compagna di Daniele

Masturbazione pensando alla nuova compagna di Daniele

Tra me e Daniele le cose erano finite da circa due anni, dopo una lunghissima relazione che aveva procurato ad entrambi più problemi e diatribe che in qualsiasi altra relazione sbagliata che avevo scelto di intraprendere.

La separazione tra noi era stata altrettanto dolorosa ma per anni avevamo continuato ad ipotizzare un possibile ritorno, tra i miei dubbi e quelli di Daniele, senza mai concretizzare un incontro riparatore che ci avrebbe potuto confermare una fine già in corso, oppure u riavvicinamento.

Durante l’ultimo dei miei tentativi, prima di convincermi a proseguire per la mia strada avevo scoperto che Daniele aveva deciso di portarsi avanti prima di me uscendo con una nuova ragazza. Non sapevo altro, non li avevo mai incrociati per strada, l’unica cosa certa era che non avrei mai più avuto altre occasioni con lui.

L’informazione rimase in me per alcuni giorni prima di convincere la mia mente a reagire. Avrei potuto piangere, implorare il cielo, lasciarmi distesa sul divano senza cibo e senza alcuna voglia di uscire ma invece, con estrema sorpresa da parte mia, avevo deciso di impiegare quella rottura definitiva per concedermi un pò di sano piacere personale e fisico.

Non facevo sesso da diverso tempo e, tuttavia, dovevo ammettere che quello ricordato con Daniele non era mai riuscito ad appagarmi pienamente. Saperlo insieme ad un’altra donna aveva però riacceso in me il desiderio di avvicinare la mia mano in direzione dell’inguine, come un qualcosa di assopito a lungo che poteva essere risvegliato senza vendette, senza concessioni per stupide ed inutili ripicche tra le braccia del proprio uomo poco disposto a conoscere i miei tempi e a rispettare le mie voglie.

Al fianco di Daniele avevo immaginato una donna bruna, con un corpo decisamente più atletico del mio e persino un seno più abbondante, ciò che in parte a me era sempre mancato.

Li avevo ritratti nella mia mente in auto, nel mezzo di un parcheggio per auto notturno, deserto, con la luna a mezz’aria a fissarli nel cielo. Lei si sarebbe chinata in direzione dei suoi jeans per abbassare la sua cerniera e lasciar uscire allo scoperto un pene di normali dimensioni.

Con maestria avevo previsto le sue labbra strofinarsi dapprima in direzione dei suoi testicoli per poi risalire la vetta con fare ansimante. Daniele sarebbe rimasto li, fermo e quasi del tutto inerme al lasciarsi andare alle emozioni, lasciandosi avvolgere all’interno della sua bocca calda, premendo soltanto sulla sua nuca con le mani per invogliarla a non smettere.

Le mie dita erano finite in direzione del mio clitoride che, a causa del lasso di tempo in beata tacita pace, aveva rilasciato un denso muco umido all’interno dei miei slip.

Conoscevo a fondo le abitudini e l’eccitazione massima di Daniele e sapevo che il sesso fra loro si sarebbe concentrato sulla sua richiesta anale di piacere. Nella mia mente avevo così immaginato una nuova compagna strettamente abituata a tali pratiche, porca a sufficienza per accontentarlo come avrebbe fatto successivamente con la propria schiera di amanti.

Daniele avrebbe inumidito il suo orifizio per passarsi una mano colma di saliva in direzione della propria cappella, appoggiandola in direzione d’entrata attendendo che fosse lei a spingere senza sofferenze iniziali. Le mani di Daniele si sarebbero successivamente aggrappate in direzione dei suoi seni e solamente una volta entrato avrebbe cominciato a spingere.

Il sali e scendi immaginato riportava la mia stretta esperienza sessuale con lui, prima dell’orgasmo avrebbero mescolato assieme il proprio sudore in un sali e scendi quasi interminabile ed esausto.

A quel punto anche le mie dita avevano aumentato l’intensità del tocco sul mio clitoride per decidere di lasciarmi andare all’orgasmo finale solamente nell’idea dello sperma di Daniele all’interno del sedere di una nuova compagna intenta a recitare per lui un piacere irraggiungibile insieme.