Il mio lavoro, seppur ricco di soddisfazioni, è alquanto complicato e stressante. Fare il rappresentante di una grande multinazionale ti pone il raggiungimento di obiettivi sfidanti, non semplici da cogliere in quanto la concorrenza è spietata e non guarda in faccia nessuno. La mia esperienza nel settore dove lavoro, ormai ventennale, mi agevola, ma al tempo stesso mi rende conscio come mantenere i clienti acquisiti nel corso degli anni e accaparrarsi nuovi contratti sia sempre più complesso.
Il mondo è cambiato, vive ritmi più frenetici ed intensi, corre veloce sul filo del web e viene richiesta sempre maggiore efficienza. Siamo uomini, ma in alcuni casi mi sembra che ci venga chiesto di essere robot. Produrre, produrre e ancora produrre: un verbo bellissimo, che col passare del tempo, però, è diventato prima un’ossessione e poi un vero e proprio incubo. Lavoro per far non mancare nulla a mia figlia, che frequenta le scuole superiori e vorrebbe seguire un corso universitario alla Bocconi.
Un lavoro stressante ed una moglie totalmente assente dal punto di vista affettivo
Il piacere per il mio lavoro, ormai, è andato via via scemando: continuo a farlo, fortunatamente con buoni profitti, solo per il mio angelo, la mia Ilaria. È lei il pensiero che mi fa rimbombare nella testa una frase: “non mollare”. Mia moglie, ormai da diverso tempo, è tutt’altro che dolce e passionale nei miei confronti, complici anche le mie trasferte lavorative che mi portano ad assentarmi da casa per svariate settimane.
Temo abbia allacciato nuove relazioni: non facciamo sesso da tre anni e lei, una vera e propria amante del membro maschile, non sarà stata certo con le braccia incrociate in tutto questo periodo. Non ho alcuna prova, in tal senso, ma la conosco bene: si starà divertendo con qualche altro uomo. Nulla cambia per me: se all’inizio soffrivo per questo distacco, oggi me ne sono fatto una ragione e vivo la nostra triste relazione con sufficienza e freddezza.
Cambiando frequentemente città per i suddetti motivi di lavoro, non è affatto semplice trovare relazioni stabili da poter vivere. Non mancano, tuttavia, le occasioni sporadiche, quelle che ti consentono di poterti sentire ancora vivo dentro, di godere e offrire piacere all’altrui persona, percependo il suo godimento durante il rapporto, I gemiti, le espressioni del viso, sentire il corpo vibrare e stringersi mentre raggiunge l’orgasmo, sono sensazioni che mi mandano letteralmente in estasi.
Rapporti occasionali e voglia di sperimentare: rinacqui grazie al sesso
Sono stato fedele anche nei primi momenti in cui, ormai totalmente non coinvolta dal sottoscritto, io e mia moglie non facevamo più l’amore. Ma dopo un anno e mezzo di attesa, stanco e ormai prossimo alla depressione, ho deciso che meritavo anch’io, come sicuramente stava facendo lei, di vivere soddisfacenti esperienze sessuali. Ed iniziai a frequentare club, approcciare donne mentre sorseggiavo un caffè in un bar e altre situazioni ancora.
Riuscì ad avere relazioni occasionali con svariate donne, che poi ero “costretto” a salutare perché doveva svolgere la mia professione in un’altra città. Ebbi modo di sperimentare il sesso in moltissime forme: orge, rapporti amorosi con più donne contemporaneamente e qualche esperienza bondage, seppur non troppo estrema.
Una settimana mi trovavo a Torino per chiudere un affare estremamente importante. Raggiunto il closing, ero al settimo cielo: dopo giornate intense, la conclusione mi portò una gioia immensa ed un’adrenalina che volevo assolutamente scaricare. Un’idea mi ronzava nella mente da svariato tempo, una fantasia inconfessabile che però, con una frequenza sempre maggiore, faceva capolino nella mia mente. Presi coraggio e, dopo aver consultato gli annunci trans a Torino, decisi che questo mio desiderio dovesse diventare realtà.
Scelsi Elisa, una trans estremamente femminile: l’ideale approccio per chi, come il sottoscritto, non aveva mai vissuto un’esperienza di quel tipo. Mi accolse con un sorriso, mi mise subito a mio agio e poi, dopo essersi tolta il reggiseno, mi appoggiò il suo bellissimo davanzale sul viso. Non esitai a leccare e mordicchiare dolcemente i capezzoli. Ero eccitato, il mio cazzo era duro e turgido. Anche il suo, da quel che si scorgeva sotto le mutande.
Elisa, una dea che rese realtà una mia perversione
Lo prese in bocca con maestria e vigore come mai accaduto in vita mia, nonostante i numerosi rapporti orali consumati con un elevato numero di donne. Si vedeva che le piaceva gustare voracemente il membro in bocca. Lo succhiò a lungo, quasi allo sfinimento. Non volevo venire senza averla posseduta analmente e le chiesi di girarsi. Non esitò, si mise a pecorina.
La penetrai con una forza e decisione, riversai tutta l’adrenalina accumulata durante la settimana torinese ed ebbi uno splendido rapporto sessuale, coinvolgente, depravante e lussurioso al tempo stesso, che si concluse con un cumshot finale unico ed appagante: Elisa continuò ad assaporare il mio sperma, con una pulizia del mio membro che ancora oggi, a distanza di anni, non dimentico.
La prossima settimana sarò ancora nel capoluogo piemontese dopo un quinquennio di assenza. Elisa è sempre presente su quel sito. L’ho già contattata per un incontro: la voglia di vedere il suo bellissimo fondoschiena e palpare le sue sode e splendide natiche è elevata. E il desiderio di riprovare quelle fantastiche emozioni è ancora vivo e vegeto. E, ne sono certo, le vivrò nuovamente.