Incontri Lesbici, un sabato pomeriggio con la mia amica lesbica

Incontri Lesbici, un sabato pomeriggio con la mia amica lesbica

Eravamo amanti dello shopping ma nessuna delle due sapeva cosa pensava l’altra nella propria mente. E no, non parliamo di acquistare una semplice borsa di marca.

Volevamo godere l’una dell’altra, leccarci la figa a vicenda, ma non avevamo il coraggio di dircelo tra noi. Eh si, perchè è una di quelle cose che non ti va di raccontare facilmente, nemmeno se sei amica a tal punto di confidarti tutto.

Eppure quel giorno capitò qualcosa di diverso. Eravamo nel centro di Milano a fare shopping. Io e Amanda entrammo in quel bellissimo negozio che vendeva reggiseni. Lei provò un bellissimo modello in pizzo, le stava davvero un gran bene, ha una quarta di tette, le starebbe bene qualsiasi reggiseno direi. Non come me, che ho una seconda scarsa. Ah, però io ho un gran culo, almeno così mi dicono!

Ma torniamo a noi, quelle tette strizzate dal reggiseno mi facevano impazzire. Avrei avuto una grande voglia di leccarle. E Amanda si accorse del mio fissare e mi chiese se mi piacessero.

Come dirle di no! Certo che mi piacciono le dissi. Ma non riuscii a dire nulla.

Per fortuna però, Amanda aveva già avuto in passato delle esperienze lesbo, anche se non mi aveva mai raccontato nulla prima di quel giorno.

Mi rispose che era ovvio che mi piacessero le sue tette, anzi.. le sue tettone. Mi chiese se le volessi toccare. Mi vergognai, le risposi che il camerino di un negozio non era il luogo adatto per palparle le tette.

Allora disse le magiche parole che rivoluzionarono la mia giornata, e mi portarono definitivamente nel mondo lesbo. Mi disse che le avrei potute toccare a casa sua, che avremmo dovuto parlare e chiarire qualcosa del nostro rapporto di amicizia.

Con un pò di vergogna le disse che andava bene. Lei acquisto il super reggiseno per le sue tettone e andammo verso casa sua.

Io non riuscivo a parlare, non avevo idea di cosa dire. Lei invece si sentiva liberata, super spigliata mi disse che non vedeva l’ora che questo momento arrivasse.

Arrivammo a casa sua, lei posò le sue cose, io lasciai la mia borsa. Amanda si tolse la camicetta e mi disse: “ora puoi toccarle come preferisci, e non solo con le mani”.

Ok, ero un pò sconvolta, lo ammetto. Ma avevo tanta voglia di toccarle, e non come un’amica tocca per scherzo le tette, avevo il desiderio di strizzarle. Avevo in me una sensazione nuova, le andai incontro e le strizzai quelle tette giganti, le strizzai dicendole che avrei voluto farlo prima, molto tempo fa. Le sganciai il reggiseno ed iniziai a leccarle i capezzoli.

In quel momento io e Amanda non eravamo più amiche, eravamo amanti. Lei non fece nulla al mio corpo, ma le si leggeva negli occhi che avrebbe voluto toccarmi. Le dissi che ero pronta, che avremmo potuto divertirci insieme.

E così fu, ci spogliammo un pò per volta, mi mise delicatamente due dita nella vagina ed iniziai ad impazzire di piacere. La mia fica desiderava di più, la mia fica voleva la sua lingua. Presi la testa di Amanda e la mise tra le mie cosce. Le dissi che sapeva cosa doveva fare.

Una volta che Amanda finì il suo lavoretto, io con la mia vagina super bagnata le dissi che avrei voluto ricambiare. E feci proprio così, le leccai la vagina fino a farla venire.

Ci divertimmo per una mezzora, poi arrivò il tempo di vestirci per andare via.

Da quel giorno la nostra amicizia cambiò, ormai eravamo a tutti gli effetti due amiche lesbiche che passavano il sabato pomeriggio a masturbarsi e a leccarsi la fica a vicenda.