Gang Bang nel Fango e Doccia di Sperma

Gang Bang nel Fango e Doccia di Sperma

Non mi ero mai vergognato delle mie fantasie, delle pratiche e delle attitudini sessuali parte del mio vissuto privato. Ogni weekend libero approfittavo della monotona vita d’ufficio per staccare la spina e dedicarmi in totale libertà all’erotismo, perché no anche di gruppo.

Tra i diversi locali privè dove ero solito recarmi ad inizio inverno avevo optato per uno speciale party nel fango, un sogno comune e ricorrente a molti uomini trentenni miei coetanei. L’idea di potersi calare negli istinti più primari senza il pesante macigno del giudizio, nel fango della terra, mi aveva immediatamente attratto.

Il locale aveva arredato uno spazio esterno riscaldato dove poter attendere il proprio turno, invitato dalla donna la quale a rotazione decideva di entrare per prima all’interno della piscina infangata. L’idea dello sporco non mi aveva frenato, anzi, in qualche modo mi aveva reso maggiormente ricettivo al desiderio di un orgasmo.

Alcuni uomini partecipanti si erano radunati ai bordi della piscina, pronti a ricoprire di sperma la ragazza di turno, attraverso una sorta di doccia del piacere. Avevo atteso l’arrivo della seconda ragazza, una ricciola bionda dall’aspetto esile ma proporzionato, completamente nuda e sorridente.

Avevo notato una voglia color caffè al di sotto del suo seno destro prima di vederla scendere all’interno della piscina fangosa. Lo strato melmoso aveva ricoperto le sue forme sino al seno, mentre una decina di uomini, compreso il sottoscritto, si erano seduti a bordo piscina con il membro tra le mani.

I restanti partecipanti dovevano attendere in piedi, distaccati, per compiere l’ultimo atto. La ragazza era stata richiamata dal secondo uomo i ordine di fila rispetto a me, l’aveva spinta verso la sua cappella afferrandola per i capelli senza alcuna dolcezza, conficcandogli in bocca il suo piacere.

In un velocissimo sesso orale l’orgasmo del suo piacere era stato ingoiato dalla voglia della biondina che era passata velocemente sulla seconda cappella. Con la mano libera si era spinta alla ricerca anche del mio membro, stringendolo alla base con il palmo umido di fango.

All’unisono con i movimenti della sua bocca la sua mano si era dimenata in una masturbazione eccitante al giusto ritmo prima di passare finalmente al desiderio della mia cappella gonfia. Senza alcun fiato o lamento mi ero totalmente abbandonato al suo potere, traendo indietro le braccia per distenderle ai bordi della struttura.

Instancabilmente la ragazza senza nome aveva saputo sottomettersi ai miei ritmi, certamente più lunghi rispetto agli uomini precedenti. Avevo assaporato il momento e spinto fino al limite del consentito all’interno di quella bocca calda e accogliente.

Al momento del mio esplodere anche il mio sperma era stato assaporato dalle sue voglie, lasciandomi per alcuni minuti completamente inerme e svuotato. Al termine di tutto mi ero alzato per dirigermi in una delle docce scrutando con la coda dell’occhio il bagno di sperma finale in direzione del suo volto.