Tentacle rape: servendosi dei tentacoli per possedere Diamante

Tentacle rape: servendosi dei tentacoli per possedere Diamante

Alla soglia dei miei 40 anni mi ero ritrovato con alle spalle una carriera professionale di tutto rispetto ma nessuna relazione stabile. Il mio migliore amico mi aveva trascinato spesso all’interno di diversi appuntamenti al buio senza mai approfondire con nessuna delle ragazze conosciute, fatta eccezione per Diamante.

Tra noi due era nata sin da subito un’intensa attrazione fisica, simile ad un vero e proprio fuoco, senza porci mai nessuna domanda in merito ad una possibile ufficializzazione.

Avevo potuto constatare come le relazioni e i matrimoni dei miei stessi colleghi e amici avevano inevitabilmente subito l’influenza della routine, mentre tra me e Diamante la foga non era mai svanita nel corso del tempo seppur ristretto. Il desiderio era aumentato progressivamente sino a raggiungere l’apice, come non era mai successo prima.

Una sera decisi di effettuare un acquisto alquanto insolito anche per le mie inclinazioni sessuali, ma ero rimasto piacevolmente attratto dal Tentacle rape, sentendone spesso parlare dalla cerchia ristretta dei miei amici e colleghi come un qualcosa di diverso, al tempo stesso eccitante quanto stravagante.

Anche Diamante non disprezzava approfondire nuovi stili legati alla nostra intimità, ma avevo preferito confermare l’ordine senza prima rivelarle alcun particolare. Il giorno del tanto atteso pacco postale mi ero assicurato della funzionalità del prodotto prima di invitarla a casa mia per la sera rigorosamente a luci soffuse.

Diamante possedeva il corpo di una donna d’altri tempi, una fisicità del tutto simile alle migliori rappresentazioni poetiche di epoche drasticamente estinte, con i fianchi rotondeggianti senza eccedere nel sovrappeso, un seno leggermente abbondante senza cadere mai nel volgare nonostante tutta la sua femminilità.

Il costume dotato di tentacoli sulle maniche ricalcava una sorta di latex con protuberanze del tutto simili alla consistenza dei vibratori. Diamante mi aveva raggiunto in camera senza chiedermi alcuna spiegazione, limitandosi a lasciar cadere la giacca a terra sul pavimento.

In quella precisa occasione aveva scelto di escludere l’abbigliamento intimo, lasciandomi senza fiato ancora una volta. Il suo avvicinarsi a me sotto una fiducia totale mi aveva reso estremamente potente, vittima di una carica erotica dalla quale Diamante era smaniosamente attratta.

Avevo deciso di possederla per una notte attraverso una duplice penetrazione, ma prima di arrivare al culmine avevo lasciato che si intrattenesse con i tentacoli, osservandola leccarli con malizia prima di avvolgerli tra le labbra.

Stringere i tentacoli tra le mani e ripercorrere i tratti dei suoi seni sino a discendere verso il suo inguine mi avevano provocato una serie di spasmi muscolari quasi incontrollabili, mentre trattenere la mia eccitazione per lasciar esplodere soltanto il suo piacere continuava a spingermi ad avanzare.

Avevo lasciato andare la presa sui tentacoli solamente per spingerla sul letto e divaricare le sue gambe in direzione della mia bocca vogliosa.

Il clitoride di Diamante rappresentava una terra di casa per la mia lingua, sufficientemente conosciuta proprio come i palmi delle mie stesse mani. L’ondata del suo piacere soffocato da gemiti contenuti mi aveva spinto quasi in direzione dell’arrivo di un orgasmo per poi decidere di fermarmi.

Diamante fremeva sotto la sua stessa eccitazione che l’aveva portata ad inumidire pesantemente le lenzuola, mentre avevo deciso di lasciar convogliare un pò della sua sostanza anche in prossimità del suo orifizio anale.

Avevo quindi afferrato due tentacoli preoccupandomi di penetrarla in contemporanea laddove sapevo di andare a colpire il suo piacere. Mi ero lasciato guidare da movimenti delicati sino ad una doppia penetrazione completa.

Il bacino di Diamante si era contorto allo stesso ritmo della mia mano, facendosi più frenetico in prossimità dell’orgasmo, un piacere doppio che nessun altro all’infuori di me sapeva dosare in lei.

Avevo rallentato la spinta solamente sotto gli spasmi provenienti dal suo addome, riconoscendo l’arrivo e l’estasi massima del piacere, iniziando a fantasticare sul nostro prossimo incontro ancor prima di sfilare via dai suoi orifizi i tentacoli con i quali avrei continuato a penetrarla in altre occasioni.