Io, Letizia (la matura) e il mio migliore amico
di Redazione
09/02/2021
La tresca clandestina con il mio migliore amico
Ugo e Marco sono amici da ancor prima che io e Marco ci conoscessimo e poi sposassimo. Ho conosciuto Marco quando ho iniziato l'università a Milano, ma Ugo già era presente nella vita di mio marito: sono amici da quando hanno 6 anni, due fratelli insomma. Io, Ugo e Marco abbiamo intrapreso il percorso universitario insieme e ne abbiamo passate davvero di cotte e di crude; col tempo quindi, Ugo è diventato anche il mio migliore amico, colui a cui raccontavo ogni cosa, anche le scopate che mi facevo con Marco. E' stato proprio Ugo, tra l'altro, a spingermi tra le braccia di mio marito e far nascere la nostra relazione e tutto mi sarei aspettata, fuorché iniziassimo una tresca clandestina, ma mai dire mai nella vita. La nostra relazione è iniziata quasi per gioco ed è stata totalmente inaspettata. Circa due anni fa la storia tra me e Marco era andata in crisi: vuoi per il lavoro, vuoi per gli impegni, vuoi perché dopo più di 15 anni di matrimonio, alcune cose cambiano. Non facevamo più sesso e io credevo che lui avesse un'altra; io, nonostante sia stata sempre una donna vogliosa, non avevo mai tradito mio marito, sebbene a volte ci avessi pensato. Parlando a telefono con Ugo della situazione tra me e Marco, lui iniziò a farmi delle domande strane riguardo l'intimità mia e di mio marito. Mi chiese quante volte solitamente lo facessimo, che cosa prediligessimo fare a letto, se io godevo, se Marco era soddisfatto e tantissime altre strane cose. Risposi ad ogni quesito e non nego che iniziai ad eccitarmi: sentivo le mutande bagnarsi, ma non comprendevo la ragione. Ugo, poi incominciò a dire cose molto zozze. Affermò che Marco non capiva nulla, che stava perdendo di virilità, che se lui fosse stato mio marito mi avrebbe scopata ogni secondo. Chiusi la telefonata e andai in bagno a masturbarmi: venni subito squirtando a più non posso. Da una parte mi sentivo sporca, sapevo che non avrei dovuto farlo e che stavo mancando di rispetto a mio marito, ma dall'altra parte me ne fregavo e pensavo alle mie necessità di donna. In ogni caso per qualche giorno evitai di sentire Ugo e pensai che l'episodio di quella telefonata sconcia ma piacevole fosse archiviato ma non fu così: ad ora di pranzo, quando avevo la pausa a lavoro, mi arrivò una chiamata, presi il telefono e lessi sul display il nome Ugo. Risposi ed Ugo iniziò a dire che la chiamata di qualche giorno prima non era uno sbaglio, ma la realtà delle cose: lui aveva sempre desiderato scoparmi sin da quando ci eravamo conosciuti ma non lo aveva mai fatto perché era legato dall'amicizia con Marco, ma visto che le cose ora non si mettevano bene lui doveva fare un tentativo perché per lui ero un sogno erotico. Parlare con una splendida signora matura al telefono raccontando un sacco di porcate lo eccitava tantissimo e gli faceva salire la voglia di fare sesso con me, non soltanto a distanza. Successe di nuovo: mi bagnai tutta senza capire nemmeno perché e sentii il bisogno di andare in bagno a toccarmi. Fu allora che capii non solo che mi piacevano quelle telefonate ma che desideravo anche io Ugo da tantissimo tempo. Era sempre stato un bell'uomo, sin da giovane e con gli anni, stava acquisendo sempre di più fascino. Era stato sposato con Maria, una donna scialba che gli aveva dato una figlia, Sofia di 13 anni. I due si erano poi separati e da allora Ugo aveva avuto tantissime storie di una notte. Ma io sapevo che ciò che mi stava dicendo e confessando era vero perché certi sguardi e certi ammiccamenti li avevi notati anche io. Gli chiesi di continuare a dirmi cose sconce per telefono perché ormai ero bagnata e dovevo assolutamente masturbarmi. Corsi in bagno e lui iniziò a sussurrarmi a telefono che ero una puttana, una lurida troia vogliosa di cazzo e tantissimo altro ancora: venni come non mai, sempre squirtando abbondantemente! Gli chiesi di telefonarmi il giorno seguente alla stessa ora in modo da poter ripetere la chiamata e così fece.Dal sesso telefonico al sesso dal vivo
Continuammo unicamente con le chiamate per più di un mese: lui mi telefonava, mi diceva cose zozze, io correvo in bagno in ufficio a masturbarmi. Fui io, dopo tutti quei giorni di sesso telefonico, a chiedergli un incontro dal vivo: volevo assolutamente scopare con lui, farmi penetrare con forza e godere come una cagna in calore. Non mi interessava che Marco avesse o no una relazione, io volevo trombarmi Ugo e lo avrei fatto a prescindere da tutto e tutti. Decidemmo di incontrarci fuori Milano, in un motel poco conosciuto: appena ci incontrammo ci baciammo appassionatamente con la lingua. Entrammo in stanza e lui iniziò a spogliarmi: era un toro, era voglioso di me, mi metteva mani ovunque e iniziò a sditalinarmi con tre dita … ero già un lago, bagnatissima e vogliosa del suo cazzo. Con una spinta violenta mi fece cadere sul letto mi mise il cazzo nella figa e mi scopò come Marco non aveva mai fatto. Mi propose anche di fare sesso anale, un vero tabù per mio marito, che mi piacque tantissimo. Godemmo come dei maiali ed io raggiunsi un numero illimitato di orgasmi, uno dietro l’altro. Da allora, quindi da circa due anni, io e Ugo abbiamo una relazione clandestina di sesso. Marco non ha un'amante, ma io sì e non mi sento affatto in colpa!Articolo Precedente
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Amo scrivere storie di sesso reali e di fantasia, nessuno scoprirà mai quali dei miei racconti hanno un fondo di verità..