Inculata con l’amica Transex nel bagno del treno

Inculata con l’amica Transex nel bagno del treno

Io e Luisa ci eravamo ritrovate a dover viaggiare molto in qualità professionale di esponenti di rilievo all’interno dell’azienda di mio marito. Il nostro fascino estetico risultava da sempre un bonus rispetto ai rappresentanti della concorrenza, complice un abbigliamento rigoroso ma sufficiente generoso riguardo alle scollature sul décolleté.

Avevo stretto amicizia con Luisa alcuni anni prima, al momento della sua candidatura all’interno dell’impresa della quale mi ero personalmente occupata. Nata il mio stesso anno, ormai sotto la soglia dei 35 anni, Luisa presentava una bellezza orientale e un viso estremamente dolce e sexy, lunghi capelli neri e forme del tutto generose e abbonanti, in similitudine con il mio aspetto.

Nel corso del tempo il nostro legame si era avvicinato al punto da risultare quasi inseparabili, forte di reciproche confidenze personali e piccoli segreti.

Luisa nascondeva egregiamente un segreto del quale solamente io risultavo esserne a conoscenza. Durante gli anni trascorsi al suo fianco questo particolare non si era mai dimostrato in grado di scalfire la nostra unione, andando a rafforzare quella che continuava a sembrare un’amicizia destinata a durare in eterno.

Luisa possedeva tutte le forme femminili tipiche di una donna, fatta eccezione per le sue parti basse. In gioventù aveva affrontato un cambiamento radicale di sesso, cambiando non soltanto il suo aspetto e il nome ma anche il paese di origine.

Tuttavia il suo pene era rimasto quello di un uomo, vigoroso e bisognoso di potersi svuotare con decadenza specifica. Luisa mi aveva confidato spesso d’essersi intrattenuta in rapporti sessuali sia con uomini che con donne, assecondando e appagando ogni volta sia il suo lato femminile che quello maschile.

Il sesso con mio marito era sempre stato un argomento altalenante per me, fatto di incomprensioni e poche soddisfazioni dal punto di vista dei miei orgasmi al punto di essermi ritrovata a sognare di tradirlo in più di un’occasione.

Tuttavia le mie fantasie sessuali si erano sempre limitate alla sola immaginazione, evitando in qualsiasi modo di porre a repentaglio la mia carriera e la posizione raggiunta all’interno dell’azienda in qualità di sua ufficiale consorte.

Nessuno avrebbe mai potuto dubitare del mio rapporto con Luisa invece, agli occhi di tutta una donna estremamente competente e sensuale insieme alla quale venivo inviata in ogni trasferta lavorativa.

L’idea di tradire mio marito con Luisa aveva iniziato ad assumere forma in me da alcune settimane, così al nostro arrivo in stazione avevo atteso la partenza del treno per potermi avvicinare a lei in modo del tutto diverso.

Sfrontata e anche un pò convinta della mia bellezza avevo deciso di sorprenderla con un bacio a tradimento dal quale non si era affatto rifiutata. Il vagone si era presentato quasi del tutto vuoto e così, decisa a dar libero sfogo ai miei impulsi sessuali, le avevo proposto di attendere soltanto pochi minuti prima di seguirmi all’interno del bagno.

Lo spazio si era dimostrato angusto, ma sufficiente per potersi adagiare sul lavabo in posizione seduta. All’arrivo di Luisa avevo richiuso la porta a chiave, iniziando da subito a sbottonare la sua camicetta di raso bianca.

I suoi seni seppur rifatti, si presentavano in una consistenza soffice al tatto e non avevo avvertito alcun imbarazzo nel chinarmi a sufficienza per intrappolare all’interno della mia bocca un suo capezzolo.

Dal canto suo Luisa si era affrettata per intrufolare una mano al di sotto della mia gonna e iniziare a massaggiare il mio clitoride. In pochi secondi mi ero ritrovata immersa in un lago di voglie represse da troppi anni alle spalle.

Mii ero ritrovata allo stesso tempo in compagnia della mia migliore amica e del mio nuovo amante, una parte maschile della quale avevo ancora estremo bisogno anche all’interno di una scappatella.

Luisa aveva continuato a stuzzicare il mio clitoride con le dita per poi passare ad una lieve penetrazione intensa e dolce, ma progressivamente più violenta. Il mio respiro si era fatto affannoso, mentre avevo affondato la mia bocca dal suo collo ai suoi capezzoli.

Avremmo potuto consumare del sesso tradizionale ma la veemenza e le abitudini di Luisa mi spinsero con i gomiti sul lavabo, voltata di spalle nella classica posizione a pecora.

In quel momento l’idea di una penetrazione anale mi aveva eccitata al punto da desiderare un rapporto completo privo di protezioni, così era basta una mia sola parola per invogliare Luisa a leccare il mio orifizio prima di posare la sua cappella tra le mie natiche.

A lubrificazione raggiunta la sua spinta si era dimostrata estremamente eccitante, mentre le sue mani si erano allungate a stringere le mie. Sotto le sue spinte avevo raggiunto in breve l’apoteosi del piacere, conquistando tre diversi orgasmi prima di lasciarmi inondare dal suo sperma.

Ci eravamo entrambe ripulite alla svelta prima di abbandonare quel bagno, mentre ai nostri rispettivi posti avevamo deciso di optare per una prenotazione a camera matrimoniale al fine di poterci assaporare anche nel corso della stessa nottata.