Avevo conosciuto Cristian al liceo durante uno dei periodi migliori della mia vita prima di sobbarcarmi le spese di un mutuo e di una famiglia con la mia seconda moglie e un divorzio in via di esecuzione.
Avevo sempre saputo della sua natura omosessuale, mentre io mi ero semplicemente adattato a vivere una vita fatta di imposizioni e tradizioni sociali, nutrendo un forte desiderio e una potente attrazione maschile mai scemata del tutto.
La richiesta del divorzio da parte di mia moglie era sopraggiunta dopo cinque anni di unione, sacrifici economici e un calo vertiginoso della libidine sessuale tra noi, nonostante la prestanza fisica di un corpo dalle forme generose come quello di Alessia.
Alla soglia del mio divorzio e dei continui problemi in campo professionale avevo così deciso di riallacciare i rapporti con Cristian, optando per un weekend all’interno della sua proprietà al mare.
Cristian era riuscito a ricreare un’atmosfera calda e accogliente all’interno della quale sentirmi perfettamente a mio agio, come non accadeva da anni, il tutto accompagnato da una cena a base di crostacei ed una buona bottiglia di vino bianco.
Senza alcun desiderio di muoverci da casa avevamo deciso di gustare un dessert di frutta all’interno della vasca idromassaggio esterna per poi rimanere a parlare per ore a bordo della stessa con un buon sigaro fra le mani. In più di una circostanza mi ero ritrovato attratto dalle labbra carnose di Cristian, desiderando la sua pelle a contatto con la mia, annusando il profumo inconfondibile dei suoi capelli lunghi dorati.
I suoi occhi mi avevano squadrato altrettanto, ma nessuno aveva osato fare un primo passo, se non dopo una seconda bottiglia di vino in grado di scalfire un pò delle nostre reciproche diffidenze.
Per primo avevo aperto l’argomento in riferimento al mio divorzio, ammettendo alla luce della luna di quella notte magica il desiderio di vivere a pieno la mia sessualità. In poche parole mi ero ritrovato a confidare a Cristian di essere sempre stato attratto dagli uomini, sotto la promessa di non voler rinnegare di un giorno ancora tale sentimento.
Cristian aveva proposto una partita a scacchi prima di perdere il controllo dove il perdente avrebbe dovuto pagare una penitenza. Eravamo ritornati indietro ai tempi del liceo con quella partita a scacchi, ma mi ero sempre rivelato una frana sotto il punto di vista delle strategie e non a caso mi ero ritrovato dalla parte dello sconfitto.
Sotto penitenza avevo dovuto eliminare l’unica cosa che portavo indosso, ovvero il mio costume da bagno, lasciando trapelare un’evidente erezione dettata dalla vicinanza di Cristian che mi baciò sulle labbra all’istante con una carica erotica mai avvertita prima di quel momento.
All’eccitazione sopraggiunse un vero e proprio istinto animale che ci aveva portato a morderci labbra e collo, nel mentre in cui la sua mano si era stretta in una presa sui miei glutei. Avrei voluto assaporare molto di più a riguardo delle pelle di quel corpo così inebriante ma sorprendentemente Cristian aveva assunto il pieno controllo della situazione spingendomi verso il basso con la schiena a terra.
I suoi baci e la sua lingua calda si erano dimenati dalla mia bocca sino al mio petto, strofinandosi sui capezzoli per discendere lungo la linea verticale che divideva i muscoli dei miei pettorali, sino a soffermarsi a pochi centimetri dall’inguine per poi distaccarsi e riprendere a baciare i miei testicoli.
La sua bocca aveva risucchiato da prima quello di destra per poi passare al sinistro, allo stesso tempo con veemenza ed estrema dolcezza, quasi a farmi perdere i sensi per gli spasmi a contrazione muscolare provocati dall’ondata di godimento.
Da li le sue labbra erano risalite con lentezza sino a raggiungere la prossimità della mia cappella, lasciandomi sperare e ansimare ancora qualche secondo prima di penetrare all’interno della sua bocca.
I movimenti del suo sesso orale si erano dimostrati immediatamente violenti, al punto da sentirmi risucchiare via qualsiasi frustrazione passata e cattivo ricordo, arrivando sino al fondo del mio membro come mai avevo visto fare dalla mia ex moglie e dalle numerose avventure alle quali mi ero concesso.
La profondità della sua gola era riuscita a contenere tutto il mio membro sino all’attaccatura dei testicoli, facendomi venire direttamente all’interno della sua bocca. Cristian aveva ingoiato successivamente tutto il mio piacere senza alcuna esitazione o cenno di incertezza, intrappolando i miei sentimenti.