Cera Bollente e Orgasmi con Masturbazione della Vagina

Cera Bollente e Orgasmi con Masturbazione della Vagina

Dopo anni di sesso tradizionale e classiche masturbazioni avevo deciso di lasciarmi andare a qualche pratica innovativa scovata online nella serie dei numerosi video porno visualizzati, quasi sempre nell’intimità della mia camera da letto fino al momento del mio incontro con Flavio.

Tra di noi si era creata un’immediata chimica senza il bisogno di definire confini e ruoli, incontrandoci senza vincoli né pretese. Le nostre reciproche aperture mentali ci avevano portati ad essere completamente onesti e complici, sempre al corrente dei rispettivi desideri. Flavio aveva appoggiato immediatamente la serata a base di vino e candele che gli avevo proposto, concentrandoci soltanto sui preliminari mettendo da parte il sesso.

Avevo disposto una seri di candele ti diverse colorazioni e dimensioni ai piedi del divano e lungo la circonferenza del tappeto dove si era seduto Flavio senza vestiti. Era la sua mente ad attrarmi, almeno tanto quanto il suo corpo riusciva ad accendere in me il desiderio sessuale più selvaggio. Mi ero seduta sul bordo del divano lasciando aperta la mia vestaglia di seta, allargando le gambe in sua direzione lasciando ammirare la parte di me più sensibile ai suoi occhi.

L’erezione del suo pene senza alcun contatto fisico aveva risvegliato in entrambi una forte attrazione reciproca mantenendoci alla dovuta distanza. Avevo scelto di ritornare alle origini più ribelli lasciando un triangolo di pelo come non ero solita fare da anni, giocherellando con la punta delle dita in direzione del mio clitoride prima di passare a leccare i bordi di una candela accesa raccolta da terra.

Lo sguardo di Flavio seguiva attentamente ogni mia mossa, estasiato dalla caduta volontaria della cera in direzione dei miei capezzoli. La sensazione di dolore si era dimostrata piuttosto eccitante, lasciando il posto alla voglia di proseguire lungo la linea del ventre superando l’ombelico per arriva in direzione dell’inguine. Allo cadere della cera verso il mio clitoride la cappella di Flavio si era ritrovata tra la sua mano destra, muovendosi focosamente dal basso verso l’alto.

Anziché accendermi una sigaretta e portarla verso la bocca avevo simulato lo stesso gesto potando la base inferiore della candela verso il mio orifizio anale, incastrandola in una lenta penetrazione. Con la fiamma ancora accesa e la cera sulle dita avevo seguito il ritmo di Flavio toccandomi il seno con la mano libera. L’assoluto agio ci aveva portato a mantenere lo sguardo fisso sui nostri volti, distogliendolo soltanto per scrutare lo stato del reciproco godimento.

Ero arrivata in direzione dell’orgasmo poco prima di Flavio, velocizzando ancora una volta i miei movimenti per raggiungere una seconda ondata di piacere prima di veder sfociare il suo sperma verso l’alto, schizzato sulla pelle ambrata del suo ventre. Ancora stremato dal piacere Flavio si era avvicinato verso la mia vagina aperta per soffiare in direzione della candela rimasta accesa.